Tornando al GH Penegal, Spitkò, cognato degli Schrott, venne incaricato della sua direzione. Spitkò già possedeva il "Zum goldenen Adler" hotel a Ruffrè. L'hotel partì con 120 camere, tutte orientate a sud, che divennero circa 200 con le pertinenze. Il corredo di servizi era lo stesso di quello offerto dagli Spreter più un complesso di stalle (che fece arrabbiare gli Spreter) ospitanti maiali, cavalli e mucche.
A corollario dei tre colossi alberghieri, trovarono posto anche altri alberghi più modesti ma comunque decorosi come il Kaltererhof (all'arrivo da Bolzano il primo sulla sinistra), il Zum goldenen Adler e, verso Ronzone il Waldkönigin gestito dalla meranese Anna Covi. Ai primi del '900 si manifestava quindi una forte presenza imprenditoriale femminile non solo alla Mendola ma in tutto il Sudtirolo, una cosa abbastanza inusuale rapportando il fatto ai giorni nostri.
Fa da contorno al comparto alberghiero una florida attività edilizia. Crescono così Villa Hafner, Ambach, Spitkò. Quest'ultimo, come abbiamo visto già direttore del GH Penegal e del Zum Goldenen Adler, oltre ad essere promotore della funicolare di Caldaro e partecipante alla costruzione dell'acquedotto della Mendola, edificò Villa Kamilla in onore della moglie. Nel campo commerciale, nascono negozi d'arte, cartolibrerie, fotografi, sarti e calzolai. Nel 1910 si insidiò anche una banca (la Cattolica Trentina), un ufficio viaggi ed un ristorante.
Penegal e Roen diventarono mète escursionistiche e nel 1884 il Penegal ospitava già una locanda dove poter trovare ristoro. Nel 1888 venne eretto un obelisco in onore di Francesco Giuseppe ed Elisabetta d'Asburgo; nel 1910 una cappella dedicata alla Madonna di Pompei. Nel 1912 la sezione degli Alpenverein di Termeno costruì il rifugio Oltradige che poteva dar da dormire a 14 persone e ristorarne circa un centinaio. Secondo le guide turistiche dell'epoca, per raggiungere il Penegal era sufficiente un'ora mentre per approdare all'Oltradige ne servivano due; tre per arrivare in vetta al Roen.
Tre, quattro volte dal giorno dall'hotel Greif, come anche dall'hotel Europa di Bolzano regolari servizi di omnibus collegavano la città al passo. La salita durava in carrozza panoramica circa cinque ore mentre la discesa tre. Per gli attuali 30/35 Euro i turisti acquistavano il biglietto di andata/ritorno per il passo.
Nel 1895 salì al passo, in circa 4 ore, la prima carrozza a motore della ditta Benz di Mannheim dando il via al turismo privato, e motorizzato, del passo. Il 19 ottobre del 1903 venne inaugurata la funicolare della Mendola raggiunta 6 anni più tardi dalla tramvia Dermulo-Fondo-Mendola. Il tragitto da Bolzano alla Mendola si ridusse così ad un'ora e mezza mentre quello da Trento a circa il doppio. I turisti attratti dalla magnificenza delle ville e degli alberghi del luogo, come anche da numerosi articoli giornalistici, cominciarono a frequentare assiduamente la Mendola speranzosi anche di incrociare personaggi illustri. Nei primi del '900 si stimavano circa in 20.000 le presenze annue (tra escursionisti ed ospiti).